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Festa
delle
scuole al XIX Municipio anno 2009
Al teatro Teatro
Andrea d'Aloe di Roma
Roma,
11 maggio 2009 ore 17,00
La città dei Robots(complesso
Lambruschini - vincitore della suddetta rassegna teatrale - per la
categoria della scuola primaria dalla 1^ alla 3^ classe)
Recitare, in inglese, la lingua
del teatro, si rende con “to play”, che vuol dire
anche giocare, mettersi in gioco, aprirsi, al gioco, e goderne; il
lavoro svolto con questi ragazzi e che ha portato a questo La città dei robot, va proprio in questa
direzione: fare teatro per il proprio godimento e perché
anche gli altri si divertano. Questo atteggiamento accompagna tutta la
messa in scena dello spettacolo.
Una classe
di bambini così piccoli, prima elementare, proprio di questo
ha bisogno: divertirsi a fare teatro, viverlo come una corsa dietro un
pallone o uno sfrenato giro di altalena, così renderanno
indietro il doppio della loro energia e sapranno metterla al servizio
della scena. Il lavoro è molto buono e ha privilegiato
prevalentemente gestualità e ritmo. I bambini imparano con
grande diligenza la sequenzialità delle azioni, soprattutto,
da testo, capiscono che ad ogni azione corrisponde una reazione, che la
loro presenza nel mondo incide su di loro e sugli altri; la stessa idea
di usare la tecnologia e spostarne al futuro gli effetti li porta a
capire il mondo in cui stanno per vivere, la società degli
uomini che saranno.
I piccoli
automi, prima lenti e meccanici, iniziano a correre e aprono
così la scena: il loro impeto, energia, è tutta
al servizio dello spettacolo, tutta indirizzata verso quella
sequenzialità di azioni che comprendono con una
naturalità efficace anche per chi li ascolta dalla platea.
Le scenette sono forse un po’ troppo frettolose ma godibili,
peccato soltanto si capisca così poco per
l’intemperanza del pubblico familiare, amico, ma non sembra
proprio.
Dunque molto buono e ordinato questo lavoro sulla coordinazione del
corpo e della parola e la comprensione dello spazio scenico, di grosso
impatto soprattutto per la funzione educativa proposta dal laboratorio.
Roma,
11 maggio 2009 ore 20,00
La Fiera Medievale(complesso Lambruschini - per la categoria della scuola primaria dalla 4^ alla 5^ classe)
Come un alveare tirato via dal posto che le
api avevano scelto, uno sciame di bambini corre per la platea
sorridendo e gridando sulle note di Kalashnikov di Goran Bregovic,
musica dai Balcani di grande energia: questa è
l’accoglienza che ci riservano i ragazzi di La
fiera medievale, e subito sono colpito dalla frizzante
esplosività di questi bambini, subito comprendo che
sarà un lavoro eccellente.
Il laboratorio si propone di lavorare sulla voce e
sull’energia veicolata, di educare i ragazzi
all’incontro tra il pubblico e l’attore. Il testo
è didattico e propone un confronto al limite tra
verità e illusione, per svelare la mistificazione,
attraverso scenette godibili che lasciano ai ragazzi molte
responsabilità di esecuzione: il risultato è
straordinario. Davvero interessante farli giocare con il proprio corpo
che può diventare qualcosa d’altro: una banana o
una Ferrari; da questo imparano la costruzione di una scena.
Notevole poi la capacità di sfruttare gli oggetti e compiere
così i primi passi verso la drammaturgia di scena; le
musiche perfette e coinvolgenti, fino a quella finale che trascina in
una esplosione di vitalità sotto il tendone di questo
Circobirò, luogo dei mille esperimenti che nobilita il loro
teatro e coinvolge decisamente anche me. Il loro divertimento nel
rappresentare crea un grosso impatto sul pubblico. Infine piccoli colpi
di scena rendono le scenette strabilianti, costruite su piccole
drammaturgie efficaci che sembrano tutti quadretti che ricordano
l’avanspettacolo, in particolare quello “della
crudeltà” che Andrea Cosentino ha portato in
questa stagione nel foyer del Palladium. Con questo splendido parallelo
premierei ognuno di loro, perché mi hanno fatto veramente
divertire.
Curiosità:
Hanno curato il laboratorio: Marco CIPOLLA, Daniela SBRANA e
David PIETRONI
dell'ass. MAMADA'.
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Roma,
13 maggio 2008
La Vera storia di Roma(complesso Lambruschini - Vincitore della suddetta
Rassegna Teatrale - per la categoria della scuola primaria dalla 4^ alla 5^ classe)
Improvvisazione,
ritmo, pulizia e tanta ironia, questi gli ingredienti che ben
amalgamati fanno de La vera storia di Roma uno spettacolo piacevole nel
quale tantissimi bambini vanno in scena senza alcun timore per le
insidie del palcoscenico.
Daniela Sbrana e Marco Cipolla dirigono un centinaio di interpreti
pronti a passare dal solco di Romolo al Ratto delle Sabine,
dall’interpretazione dei 7 re di Roma allo scimmiottamento di
tutte le trasmissioni della moglie di Costanzo. Con una grossa dose di
ironia e libera interpretazione lasciata agli alunni, i due registi
conducono questa compagnia oceanica, che trova numeri similari solo al
Teatro dell’Opera, alla conquista di un pubblico che rimane
spiazzato dalla semplicità e dal ritmo, felicemente
coinvolto dalla spensieratezza con la quale vengono affrontate le basi
su cui quali si fonda la nostra società moderna,
evidenziando incongruenze già affrontate dai nostri
antenati.
Il ritmo con il quale si susseguono i quadri, l’intervento
secco e mai moraleggiante della narrazione, la divertita e consapevole
interpretazione dei bambini, che non deborda mai in risate che
tradiscono l’emozione, fanno dell’allestimento
della scuola Alberto Sordi uno spettacolo a cui abbandonarsi senza il
timore di ritrovare, nelle parole dei piccoli, l’incompresa
frustrazione dei grandi. Questo il risultato maggiore ottenuto dai due
direttori d’orchestra: condivisione del linguaggio e
consapevole esposizione di un allegro punto di vista. Ad avvicinare il
mondo dei bambini a quello degli insegnanti ed al pubblico adulto, una
funzionale colonna sonora che fonde l’Impero Romano con la
Trastevere di Rugantino, Indiana Jones con Full Metal Jacket e Il
Padrino.
Rischiano i ragazzi nell’affrontare il tabù della
tv a teatro, ma brillantemente superano anche questo ostacolo. Tutto
ciò che è costruito e artificiale viene
smascherato dai piccoli che sul palcoscenico mostrano come si possano
schernire quei gibboni costretti a passare da una lodevole performance
artistica ad una messa in mostra delle proprie personalissime
banalità.
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Al teatro Teatro
Andrea d'Aloe di Roma
Roma,
30 maggio 2007
L'Arte dell'Inganno (complesso Lambruschini - Vincitore della sudetta
Rassegna Teatrale - per la categoriadella scuola primaria dalla 4^ alla
5^classe)
Davvero bravi e
ben preparati
gli allievi del 119° Circolo Didattico A. Sordi, che hanno dato
vita a una
rappresentazione molto ben fatta, fantasiosa e composita.
Articolato in 14 quadri ricavati da molteplici opere letterarie, lo
spettacolo
curato da Mauro Vento e Daniela Sbrana ha avuto come filo conduttore le
insidie
delle astuzie e degli intrighi cui gli uomini non esitano a ricorrere
per
risolvere i loro guai quotidiani.
Dal Ciclope vittima della scaltrezza di Ulisse al Pinocchio raggirato
dal Gatto
e la
Volpe,
passando per il malato immaginario di Molière e la Tempesta
di Shakespeare,
i bambini dei due plessi scolastici Sordi e Bellingeri hanno
interpretato i
personaggi dimostrando grande capacità di immedesimazione e
notevoli doti
espressive. Per tutta la prima parte lo spettacolo si è
svolto in totale
leggerezza, avvolto dal giocondo clima di magia che ha saputo
trasmettere al
pubblico grazie anche al giusto ritmo nella successione dei quadri e
all’interno di ciascuno di essi.
I giovani attori hanno saputo affrontare senza impaccio le
difficoltà dei testi
(Shakespeare non è precisamente Rodari!), evidenziandone le
venature ironiche,
anche con dei movimenti di gruppo precisi e immagini collettive
spiritose e
d’effetto, giocate talvolta in sincrono con commenti musicali
non facili.
Ciò che, in alcuni casi, ha addirittura sorpreso
è stata la disinvoltura con la
quale i bambini riuscivano a occupare la scena, rispettando i giusti
tempi e
mostrando di divertirsi molto, almeno quanto il numerosissimo pubblico
presente. In particolare, molti bambini hanno dato prova di sapersi
giostrare
nei ruoli entrando in sintonia con il palcoscenico.
Nella seconda parte (una gradevole videoproiezione ha mostrato il back-stage
dei bambini durante l’intervallo), il
tono è inevitabilmente calato, un po’
per la comprensibile fatica dei bambini e un po’ per alcune
scene impegnative,
che forse potevano essere ridotte. Di certo però non ne
hanno risentito l’impegno
degli attori né la loro spontaneità,
né l’esito finale.
L’ottima fattura complessiva dello spettacolo è
infatti indiscutibile, così
come meritevole è stato il grande lavoro di Mauro Vento e
Daniela Sbrana che
hanno saputo dirigere e “amministrare” la festosa
partecipazione dei bambini,
ben 120, per la gioia delle loro famiglie.
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Festa
delle
scuole al XIX Municipio anno 2006
Al teatro Teatro
Andrea d'Aloe di Roma
Roma,
17 maggio 2006
Piccoli attori crescono (complesso Lambruschini - Vincitore della
sudetta Rassegna Teatrale - per la categoria della scuola primaria
dalla 1^ alla 3^ classe)
Piccoli
attori crescono,
un
laboratorio teatrale che coinvolge i bambini di prima e seconda
elementare della scuola Alberto Sordi. Lavorando proprio sulle loro
emozioni, Mauro Vento e Daniela Sbrana hanno avvicinato i bambini
all'’importanza della gestualità, al valore che
l’'emotività assumerà, non solo sul
palco, ma
nella loro vita futura. Hanno cioè dato il loro splendido
contributo affinché questi bambini abbiano un giorno meno
paura di diventare grandi.
Sul palco
assistiamo ad una festa vera e propria: prima di entrare, uno
dei protagonisti buca il sipario agitando una mano in favore del
pubblico, il primo gesto di un cucciolo d’attore ingenuamente
irriverente già rompe la quarta parete… i piccoli
attori
esordiscono con delle maschere bianche a coprire il viso, ma le loro
voci da bambini tradiscono la trepidazione per questa prima performance
di fronte ad un pubblico. Non appena si aprono le danze le tante buffe
marionette nere e minute, private della loro maschera troppo in fretta,
si susseguono nel comporre statue di oggetti, entusiaste nel divertente
gioco di costruire ora un orologio, ora un treno, un pezzo umano dietro
l’altro.
Uno
spettacolo nello spettacolo ci convince definitivamente ad
approvare questo lavoro: le espressioni frenetiche e irrinunciabili di
un gioco estemporaneo; i fuori scena imprevedibili di una goffaggine
tutta bambina ed infine gli ammiccamenti agli spettatori, amici e
parenti, che li guardano divertirsi felici. Proprio questo, allora, il
fine del laboratorio: non servire ai piccoli interpreti questa o quella
incomprensibile morale, ma assecondare la loro gestualità
naturale per farli imparare divertendosi.
Roma, 20 maggio 2006
Favole dal Mondo(complesso Lambruschini - vincitore della Rassegna
Teatrale - per la categoria della scuola primaria dalla classe 4^ alla
5^ classe)
D. Sbrana, M.
Vento e M. Cipolla, con il
laboratorio teatrale del 119° C.D. Scuola Primaria Alberto
Sordi, mettono in
scena numerose situazioni nelle quali l’amicizia trionfa al
di
là delle
differenze animali, culturali, sessuali. Bandane, cappellini, cravatte,
indossate su base nera sono sufficienti a rendere personaggi questi
piccoli
attori che con gioia entrano ed escono dalla scena, regalando
naturalissime
espressioni, faccette inaspettate e distrazioni improvvise in cerca di
un
parente tra il pubblico.
I ragazzi
che curano il laboratorio mettono in scena tematiche
interculturali
trattate dai bambini con i loro insegnanti.
La sintesi
ed il ritmo caratterizzano positivamente lo spettacolo che
scorre
via senza cadere nella retorica che spesso tarpa le ali a bambini
bisognosi di
credere nella possibilità di volare senza pensare se sia
bene o male farlo con
un cinese, un russo, una tigre o un gabbiano.
Dopo il
successo di Piccoli
attori crescono
la
scuola Alberto Sordi si
presenta con un testo molto più ragionato meno emozionante
del primo. Gli
attori parlano, spiegano, inducono il pubblico a riflettere sulla
fratellanza
chiarendo fin troppo il tentativo di cambiare il mondo adulto salvando
i sani
valori illustrati dai bambini.
(Recensione di
Andrea
Monti Presidente di Giuria apparsa su
www.teatroteatro.it)
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